In questi giorni, fa notizia l’uomo che chiede scusa dopo aver insultato un ragazzo disabile su un treno. Fa notizia perché in genere non capita mai di riconoscere di avere sbagliato. Quest’uomo si è fermato, ha capito e ha avuto il CORAGGIO di chiedere scusa davanti a tutti.

La verità però è che è un po’ come la notizia dell’uomo che morde il cane! Un caso unico!

Perché non riusciamo più a fermarci un attimo prima, a contare fino a dieci prima di andare in escandescenza e così le interazioni, anche tra sconosciuti, sono sempre di più segnate o da indifferenza o da insulti, e non solo a causa del caldo. Eppure, le nostre vite scorrerebbero molto meglio se ci capissimo, conoscessimo e rispettassimo di più. Come la storia successa sul treno, l’uomo che in un primo momento ha insultato il disabile poi si è fermato, ha capito e i due hanno cominciato a parlare scoprendo di abitare non lontani l’uno dall’altro. Si sono salutati ripromettendosi di rivedersi.

Le relazioni possono essere complesse, ma se viene meno il muro della diffidenza possiamo scoprire di avere molti più punti in comune di quelli che invece ci separano.

Creare delle relazione è sempre importante. Anche per il tuo matrimonio.

Non sto parlando di quelle con i tuoi familiari o con gli amici, ma quella con le persone che sceglierai per il catering o per farti le foto ad esempio.

Ormai tutti gli sposi desiderano foto naturali e spontanee ed essere SE STESSI.

Molti fotografi propongono dunque il reportage. Ma se non hai avuto modo di creare una relazione già prima del matrimonio, il fotografo è in pratica uno “sconosciuto” e difficilmente sarai a tuo agio e spontaneo con lui.

Nel reportage, quello vero, prima ancora di scattare il fotografo crea una relazione con il soggetto. Si deve essere prima accettati in un ambiente e dalle persone. Una volta che sei parte dell’ambiente, diventi davvero invisibile! E’ quello che hanno sempre fatto tutti i grandi fotografi in ogni epoca. Maggiore è “l’intimità” con il soggetto, più saranno belle e VERE le foto.

Poi certo c’è la casualità. Puoi fare belle foto anche non creando nulla. Ma è appunto casualità!

Ma dubito che chiunque voglia affidarsi alla casualità per il giorno del proprio matrimonio!

Il reportage come viene proposto nel matrimonio è un finto reportage. Non assomiglia neanche lontanamente a quello vero.

Assomiglia molto però alla casualità di prima!

Perché non creando una relazione vera e non mettendo già da prima a proprio agio gli sposi attraverso un metodo, un percorso, nel quale gli sposi vengono anche messi davanti alla macchina fotografica, già prima, sarà tutto casuale.

Il fotografo pensa di essere un grande artista e ritiene che anche se non crea una relazione o se non ti mette da prima davanti alla macchina fotografica, comunque farà delle belle foto.

Ma il problema non è solo fare delle belle foto. Ma far sì che in quelle foto ci sia veramente TU, che sia TE STESSO e non una controfigura nelle mani del fotografo.

Creare una relazione con gli sposi, metterli a loro agio già da prima, lontani dalle tensioni del giorno del matrimonio, attraverso un protocollo collaudato, un metodo, A TE DA’ TANTE GARANZIE.

Non sono più soltanto promesse, “…sarà bellissimo, sarete spontanei e naturali, sarò invisibile!”

Ma poi quali certezze hai?

Il reportage così come viene proposto nel matrimonio, molto probabilmente ti creerà tutta una serie di problematiche. Tutte che nascono proprio dalla mancanza di relazione e dal fatto che i fotografi non si sono presi cura degli sposi già prima del matrimonio.

Se non hai creato una sintonia con gli sposi già da prima, è improbabile riuscire a “fare squadra” il giorno stesso del matrimonio e che tu ti senta te stesso e a tuo agio.

E quando ormai è troppo tardi per tornare indietro, verrai RAPITO DAI FOTOGRAFI finché non ti scioglierai, in tutti i sensi, davanti alla sua macchina fotografica! Per la gioia degli invitati…

Oppure, visto che non sei a tuo agio, TI METTE IN POSA, anche se volevi foto spontanee.

O ancora, mentre tu non sai assolutamente cosa fare ed inizi a parlare nervosamente e in imbarazzo, va in scena “SCATTA E SPERA”. Scatta un miliardo di foto, e spera che tra le mille smorfie che vengono mentre parliamo, ce ne sia una decente.

Magari delle foto belle ci sono pure, ma non sono quelle che volevi tu!

Abbiamo scritto altri post sull’importanza della relazione e di come il METODO BEYOURSELF sia garanzia per te di spontaneità e naturalezza.

Di seguito i link ad alcuni articoli

“Quanto sarebbe bello essere se stessi anche nelle situazioni di grande stress?”

“Al matrimonio con la bacchetta magica“

“Metteresti mai il tuo vestito da sposa senza averlo mai provato (e sistemato)?”

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